Il Sabato 15 Aprile 2023 si è svolto presso il PTP Science Park nella sala conferenze Luigi Tarenzi un evento sul tema della fibromialgia. L'incontro è stato supportato dall'AIRA (Associazione Italiana Reum Amici). L'obiettivo dell'iniziativa è stato quello di fornire informazioni sulle ultime novità e scoperte della ricerca scientifica internazionale riguardo alla fibromialgia, nonché sulle possibili cure a breve termine che potrebbero migliorare la qualità della vita delle persone affette. Durante la mattina, ai partecipanti sono state fornite schede per valutare clinicamente la sindrome e sono stati raccolti campioni di saliva per successivi approfondimenti. L'evento ha rappresentato una continuazione della prima giornata dedicata alla fibromialgia che si è tenuta lo scorso aprile presso il Ptp Science Park. Dopo i saluti delle autorità e degli ospiti, il Presidente della Fondazione Parco Tecnologico Vittorio Colombo ha introdotto l’evento a cui sono seguiti i contributi della Dott.ssa Elena Varoni (che ha affrontato il tema del progetto europeo dedicato alla sindrome fibromialgica) e quelli del Dott. Francesco D’Agostino (che fa parte dell’equipe del Poliambulatorio IGEA a Piacenza) e del Prof.Luigi Bonizzi che hanno descritto le prospettive future in termini di terapie, ricerca scientifica e politiche a sostegno dei pazienti affetti da questa condizione. Il convegno tenutosi di recente a Lodi ha rappresentato un'importante occasione per esplorare le nuove frontiere nella comprensione e nella gestione della fibromialgia, una sindrome dolorosa cronica che colpisce un numero significativo di persone in tutto il mondo. Uno dei relatori di spicco è stato il dott. Francesco D'Agostino che collabora con il poliambulatorio iGEA di Piacenza. Durante il suo intervento, il dott. D'Agostino ha sollevato importanti spunti di riflessione e presentato prospettive innovative riguardanti la diagnosi, il trattamento e la gestione della fibromialgia.
La fibromialgia è una patologia cronica e complessa che si manifesta principalmente attraverso il sintomo del dolore muscoloscheletrico diffuso. Caratterizzata da una serie di segni e sintomi clinici che si presentano simultaneamente, la fibromialgia può influire negativamente sulla qualità della vita dei pazienti, limitando la loro capacità di svolgere normali attività quotidiane. Nonostante gli studi e la ricerca in corso, le cause precise della fibromialgia rimangono ancora sconosciute. Tuttavia, l'approccio terapeutico per questa condizione si concentra sulla riduzione dei sintomi e miglioramento della funzionalità generale del paziente.
Il convegno tenutosi di recente a Lodi ha rappresentato un'importante occasione per esplorare le nuove frontiere nella comprensione e nella gestione della fibromialgia, una sindrome dolorosa cronica che colpisce un numero significativo di persone in tutto il mondo. Uno dei relatori di spicco è stato il dott. Francesco D'Agostino che collabora con il poliambulatorio iGEA di Piacenza. Durante il suo intervento, il dott. D'Agostino ha sollevato importanti spunti di riflessione e presentato prospettive innovative riguardanti la diagnosi, il trattamento e la gestione della fibromialgia.
Il sintomo principale della fibromialgia è il dolore cronico diffuso, spesso descritto come una sorta di tensione muscolare. Questo dolore può essere localizzato in diverse parti del corpo, ma le sedi più frequenti includono collo, spalle, schiena e articolazioni. Oltre al dolore, i pazienti con fibromialgia possono sperimentare astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi, ansia e/o depressione. Altri sintomi comuni includono cefalea e emicrania. Per diagnosticare la fibromialgia, i medici si basano sui criteri stabiliti dal Gruppo di studio americano sulle malattie reumatiche (American College of Rheumatology, ACR). Questi criteri includono la presenza di dolore cronico diffuso per almeno tre mesi e la presenza di punti di dolore specifici quando si applica una pressione leggera a determinate aree del corpo.
Il trattamento della fibromialgia si basa su un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse specialità mediche, tra cui reumatologia, neurologia, psicologia e fisioterapia. L'obiettivo principale è quello di ridurre o attenuare i sintomi caratteristici della malattia, migliorare la qualità del sonno e aumentare la capacità di svolgere le attività quotidiane. I farmaci rappresentano una componente cruciale nel trattamento della fibromialgia. Attualmente, i nuovi inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI), come fluoxetina o citalopram, sono preferiti per il loro ruolo nella riduzione del dolore e dei disturbi del sonno. Questi farmaci agiscono aumentando la disponibilità di serotonina nel Sistema Nervoso Centrale, contribuendo così a regolare l'umore e alleviare il dolore. Altri farmaci utilizzati includono antidolorifici, miorilassanti e antiepilettici come la pregabalin. Tuttavia, è importante sottolineare che il trattamento farmacologico può variare da individuo a individuo. La terapia non farmacologica gioca anche un ruolo significativo nel trattamento della fibromialgia. La psicoterapia è stata ampiamente studiata ed è stata dimostrata efficace nel ridurre i sintomi depressivi, l'ansia e migliorare la qualità del sonno. Anche l’ipnosi e le tecniche di rilassamento possono fornire un adeguato sostegno ai pazienti fibromialgici. La fisioterapia può aiutare a ridurre il dolore muscolare attraverso esercizi mirati, stretching e tecniche di rilassamento. La terapia occupazionale può aiutare i pazienti a gestire il dolore e ad adattarsi alle attività quotidiane, mentre la terapia del dolore può fornire ulteriori opzioni di gestione del dolore come la terapia con calore o freddo, la stimolazione nervosa transcutanea (TENS) e le iniezioni di punti trigger. Inoltre, uno stile di vita sano può avere un impatto significativo sulla gestione della fibromialgia. Ciò comprende una dieta equilibrata, l'esercizio regolare e il mantenimento di un sonno adeguato. L'adozione di strategie di gestione dello stress, come il rilassamento muscolare progressivo, la meditazione o la mindfulness, può anche contribuire a ridurre i sintomi correlati all'ansia e migliorare la qualità della vita.
La fibromialgia è una condizione reumatologica caratterizzata da dolore cronico diffuso, che colpisce dal 2% al 8% della popolazione mondiale. Tuttavia, fino a poco tempo fa non era chiaro il meccanismo fisiopatologico alla base di questa malattia. Recenti studi condotti da un gruppo di ricercatori britannici e svedesi hanno rivelato una correlazione tra la presenza di autoanticorpi dell'immunoglobulina G non infiammatoria (IgG) e la patogenesi della Fibromialgia. Questi risultati offrono uno spunto per comprendere meglio le cause del dolore associato a questa malattia e per sviluppare cure più efficaci. La ricerca che il di confrontare i livelli di citochine nei soggetti affetti da fibromialgia con quelli dei soggetti sani, proprio per valutare eventuali differenze utilizzando dei campioni di saliva. Nonostante i progressi nella comprensione della fibromialgia, ci sono ancora molti aspetti da approfondire. La ricerca in corso si concentra sullo studio dei meccanismi biologici coinvolti nella patogenesi della malattia, inclusi i disturbi del Sistema Nervoso Centrale e del sistema muscoloscheletrico. Sono in corso studi sul ruolo dell'infiammazione, dei neurotrasmettitori e delle anomalie nella percezione del dolore nei pazienti affetti da fibromialgia. Le prospettive future per il trattamento della fibromialgia potrebbero includere nuovi farmaci mirati che agiscono sui meccanismi sottostanti della malattia, terapie genetiche personalizzate e l'utilizzo di tecniche avanzate di neuroimaging per comprendere meglio le alterazioni cerebrali presenti nei pazienti con fibromialgia
Immunologo e Allergologo
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